DESO
Indicazioni sull'oggettoAltare cinerario di forma parallelepipeda quadrangolare, decorato sul lato frontale da due colonne tortili, con base attica e capitelli figurati con delfini, sopra i quali si sviluppa un architrave a tre fasce, piuttosto stilizzato. Sotto l'epistilio, un motivo a volute ornato da perline e bacelli, in cui due protomi d'ariete dal vello lavorato a trapano inquadrano un gorgoneion centrale. La Medusa, con le orbite oculari affossate, è raffigurata con serpi annodate sotto il mento e e capigliatura frastagliata da cui spunta un paio d'ali. Ai lati, due fasce embricate disposte su un piano obliquo, terminanti a zampe di felino, a loro volta collocate sopra bucefali. Al centro, una tabula incorniciata da un listello e da una gola rovescia, in cui è incisa un'iscrizione disposta su sei righe, con lettere dipinte all'interno in color ocra. Sotto la tabula, sul listello sottile della base, due grifi in posizione araldica di fronte a un tripode stante sopra una base a lati inflessi, sopra il quale è collocato un omphalos. Su ogni lato minore è raffigurato un albero d'alloro, con due coppie di uccellini. L'angolo posteriore dei lati minori è sottolineato da lesene scanalate, terminanti con capitelli analoghi a quelli presenti sulla fronte.
DESS
Indicazioni sul soggettoL’altare è decorato con motivi desunti dall’architettura monumentale, il cui utilizzo ornamentale in questa classe di monumenti è testimoniato a partire dall’età augustea, con un notevole incremento nel corso dell’età flavia, quando prevalgono le colonne tortili e lo schema di due motivi simmetrici, in genere protomi d’ariete, posti ai lati di un motivo centrale emblematico, talora anche inserito all’interno di una conchiglia, tutti collegati da un fregio ornato. E’ probabile che questo schema compositivo derivi dall’elaborazione della figura di un tripode posto a occupare un lato per intero. Il motivo centrale utilizzato per l’ara di Aulus Orcivius Hermes è il gorgoneion, ampiamente utilizzato nell’arte funeraria romana, con valore apotropaico. All’età flavia rinviano anche i grifoni a lato del tripode, connessi col culto di Apollo, mentre gli alberi di alloro con uccellini costituiscono il motivo più largamente utilizzato per decorare i lati minori delle are cinerarie decorate con elementi architettonici, come evocazione dei giardini sepolcrali, o paradisi.